[…] Il tema della parità è stato ripreso, dal punto di vista sportivo calcistico da ALESSANDRO BOIOCCHI, allenatore Figc-calcio. In Italia le donne non sono ancora considerate come categoria professionistica e non lo saranno fino al prossimo anno, il 2022. Nel calcio gli episodi di discriminazione sono ancora continui, dai commenti misogini fino ad aggressioni sempre più gravi. Eppure, ha continuato l’allenatore, sembrerebbe che le donne prendano molto sul serio l’allenamento calcistico, spesso più degli uomini. Ma in merito a questo punto è necessaria una riflessione: di nuovo, non si tratta di una differenza di genere innata, ma di una conseguenza del divario sociale. Le donne nel calcio sono continuamente attaccate e messe in discussione, e quella di impegnarsi di più è una necessità, necessità di evitare di essere delegittimate come giocatrici. Considerate un’anomalia, un’eccezione, le calciatrici hanno costantemente qualcosa da dover dimostrare. Non è loro concesso di praticare lo sport e basta, non è concessa la mediocrità.

A livello educativo, Boiocchi ha rimarcato come vi siano delle pressioni fin dall’infanzia che tentano di incanalare il desiderio di fare sport in percorsi tracciati stereotipicamente; è fondamentale liberarsi da queste dinamiche e da queste pressioni, soprattutto i più giovani dovrebbero avere l’opportunità di scegliere i propri interessi e le proprie aspirazioni in piena libertà. Come ha detto l’allenatore, lo sport è di chi lo ama”.

STEFANO CARBONE, psicologo di comunità specializzato in sociologia, ha posto l’accento sul ruolo del potere e delle disparità nelle dinamiche relazionali. È interessante ad esempio la differenza di disponibilità dimostrata da uomini e donne di attivarsi per cambiare il contesto della comunità. Anche in questo caso non si tratta di una differenza innata, ma culturale.

STEFANO CAPUTO, psicologo specializzando in sessuologia, ha fatto un affondo molto centrato sui ruoli di genere: si tratta di ruoli che tendono ad essere prescrittivi piuttosto che descrittivi, stabiliscono una norma a cui ci si deve adeguare. Nelle dinamiche relazionali e intime, l’uomo tende ad avere un ruolo attivo e predatorio, di conquista, mentre la donna un ruolo passivo, di oggetto desiderato e mai soggetto desiderante, che magari fa resistenza all’inizio (deve essere conquistata) ma che poi si concede (l’atto stesso del “concedersi” implica di non farlo per desiderio personale, ma come scambio, come premio, qualcosa che dipende dalla volontà dell’altro).

Ciò comporta una serie di aspettative di genere che hanno un impatto pesantissimo sulle persone. Adeguarsi all’aspettativa prescritta dal machismo, per esempio, può causare una serie di ansie legate alla prestazione. Inoltre, secondo il modello machista l’uomo non è autorizzato a esprimere le proprie emozioni, cosa che inevitabilmente produce dei problemi relazionali: non saper gestire la gelosia, le vulnerabilità legate all’aprirsi intimamente a un’altra persona, le emozioni legate alla chiusura di una relazione, conducono a sentimenti di frustrazione e violenza, che vengono sfogati sulle donne, sui loro corpi e sulle loro vite.

Come sottolineato da VINCENZO CRISTIANO, presidente di ALA Milano, l’educazione e lo sviluppo di un vocabolario emotivo costituiscono un fattore protettivo fondamentale per poter vivere le relazioni tra i generi nella parità e nel rispetto.

ANTONIO D’ERCOLE, responsabile dei progetti di educazione e prevenzione di ALA, pone l’attenzione sulla responsabilità delle figure educative: “se sono un insegnante quanto è valorizzata la figura femminile nel mio programma didattico? Tratto allo stesso modo studenti e studentesse?

Queste le riflessioni che sono emerse durante il nostro evento del LOTTO Marzo 2021, dal titolo “Violenza sulle donne? Uomini che dicono NO”. Nel caso vi foste persi la diretta, la trovate qui  Video

Infine, ci teniamo a ricordare nuovamente i nomi delle donne vittime di femminicidio che hanno perso la vita dall’inizio dell’anno. Purtroppo la lista è lunga, l’8 Marzo contava già 12 nomi, quelli di:

Sharon Barni    Victoria Osagie    Roberta Siragusa    Teodora Casasanta    Sonia Di Maggio    Ilenia Fabbri    Piera Napoli    Luljeta Heshta    Lidia Peschechera      Clara Ceccarelli    Deborah Saltori    Rossella Placati

A questi si aggiungono i nomi di Edith, lunedì 8 Marzo e Ornella Pinto, Sabato 13.