Nei giorni scorsi (il 29 ottobre) il Sottosegretario Giovanardi ha presentato il Piano Nazionale Antidroga 2010-2013.
Come tecnici della salute ed esperti del settore ci siamo subito impegnati nella lettura del medesimo, rimarcando positivamente la strategia complessiva posta nel suo interno, in particolare per quanto attiene alla Prevenzione
Ora, considerando la nostra esperienza e valutando il sistema di premesse al Piano, che ribadisce la propria centralità nel fornire indicazioni di valenza nazionale alle amministrazioni regionali ed alle provincie autonome che “…mantengono la loro totale autonomia di formulazione di politiche e strategie territoriali, nonché di programmazione ed organizzazione dei propri servizi in virtù della riforma del Titolo V della Costituzione.”, crediamo che, anche per il prossimo triennio, la lotta alla droga, al contrario di quanto esposto dal piano (“La prevenzione risulta l’arma vincente su cui investire nel breve, nel medio e lungo termine, in maniera permanente e continuativa. ……..”) sarà per l’ennesima volta un’arma spuntata.
Perché, alla luce delle difficoltà economiche delle Regioni, più volte esternate, ci sembra alquanto improbabile che possano implementare un piano strategico, declinato in programmi preventivi alle dipendenze, nel breve, nel medio e lungo periodo.
Concludendo non possiamo che apprezzare l’impegno e la teoria di base.

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